Sedentarietà, stress o alimentazione sbagliata possono favorire la tanto odiata ritenzione idrica, un problema che affligge moltissime donne e che aumenta in modo esponenziale durante la fase premestruale e mestruale. Scopriamo insieme cosa è la ritenzione idrica, ovvero, la tendenza a trattenere liquidi nell’organismo.

Il ristagno di questi fluidi è generalmente superiore nelle zone predisposte all’accumulo di grasso (addome, cosce e glutei). I liquidi che non vengono correttamente smaltiti a causa di un’alterata funzionalità del sistema venoso e dei vasi linfatici ristagnano, e con essi anche un’ampia varietà di tossine in grado di influenzare il metabolismo cellulare, già compromesso dal ridotto apporto di ossigeno. Tale accumulo causa edema, un gonfiore anomalo che interessa le zone del corpo maggiormente predisposte. Vediamo ora come combattere il problema…

Nel caso in cui la ritenzione non sia il risultato di altre patologie, per ottenere miglioramenti della situazione in breve tempo, è possibile mettere in pratica alcuni rimedi utili ed efficaci come svolgere attività fisica. L’esercizio principe per contrastarla è la camminata che aiuta infatti a rinforzare la microcircolazione e a consumare energia proveniente dai grassi accumulati. Il mio consiglio è di camminare in modo veloce per almeno 30/40 minuti 3 volte a settimana evitando di correre poiché l’impatto con il terreno che avresti durante la corsa, non è proprio indicato a chi soffre di tale problema. Perché? Gli esercizi di potenza (di tipo anaerobico) portano alla formazione di acido lattico. Questo metabolita è alleato della cellulite, poiché la formazione di tossine muscolari ha effetti negativi sulla circolazione e sull’ossigenazione dei tessuti.

Altro sport che aiuta molto è il nuoto: il movimento consente di consumare calorie, mentre l’acqua che ti circonda esercita un massaggio che favorisce la circolazione periferica e dello strato sottocutaneo. Al termine di ogni workout, ti consiglio comunque lo stretching abbinato ad esercizi di controllo respiratorio eseguiti con le gambe in alto, per favorire il ritorno venoso e l’eliminazione delle tossine prodotte. Inoltre, importante non dimenticare di mantenere una postura corretta per ogni attività svolta durante la giornata: accavallare le gambe o sedersi in posizioni sbagliate rischiano, col tempo, di creare disagi all’apparato circolatorio degli arti inferiori, aumentando il rischio di ritenzione idrica.

Per chi soffre invece di gonfiore dell’addome, esercizi come il Crunch, il Crunch obliquo e il Plank possono essere di grande aiuto. Ecco un mini allenamento che puoi svolgere 3 volte a settimana:

  • – Crunch 15 rip x 4 serie

Sdraiati sulla schiena, con le ginocchia piegate e i piedi a terra. Porta le mani alla nuca, per distendere e sostenere il tratto cervicale, e tieni i gomiti aperti, puntati all’esterno. Mento parallelo allo sterno, sguardo verso l’alto, contrai gli addominali per sollevare testa e spalle. Quindi torna lentamente a terra senza riappoggiare il capo.

–          Crunch obliquo 15 rip per lato x 4 serie

Distesa sulla schiena, mani alla nuca, porta la caviglia sinistra sopra il ginocchio destro. Ora solleva e ruota la parte alta del busto come per avvicinare la spalla destra al ginocchio opposto. Torna al centro e ripeti 15 volte; poi fai lo stesso invertendo le gambe e la rotazione.

–          Plank – tieni la posizione per 30’’ x 4 serie

Sdraiati a pancia in giù, appoggia gli avambracci e le punte dei piedi sul pavimento. La parte superiore del corpo deve mantenere una linea retta. Nel mantenere la posizione, esegui dei respiri profondi contraendo l’addome e i glutei. Cerca di bilanciare il peso del tuo corpo sulle gambe e sui gomiti, in modo da non perdere l’equilibrio. È importante che la schiena rimanga dritta, le spalle parallele ai gomiti e i glutei leggermente sollevati.

Dopo lo sport, un altro importante aspetto da non sottovalutare è l’alimentazione. Mangiare in modo sano, evitando in particolare di salare troppo le pietanze e, in generale, di consumare cibi salati (salumi, formaggi stagionati, pesce affumicato, salatini, frutta secca tostata e salata) è il primo passo per contrastare la ritenzione idrica. Al contrario, aumentare il consumo di frutta, verdura, formaggi freschi, fibre e cereali integrali comporta notevoli benefici in quanto favorisce la motilità intestinale e diminuisce il rischio di stitichezza, disturbo che può ridurre il deflusso venoso addominale. É importante anche assumere la giusta quantità di potassio e magnesio: due elementi che possono essere di grande aiuto nella lotta alla ritenzione idrica grazie alle loro molteplici qualità. Il magnesio, infatti, agisce sulla permeabilità della membrana cellulare e, di conseguenza, influenza il passaggio del potassio e di altri elementi attraverso di essa. In questo modo, fa sì che le comunicazioni nervose e muscolari siano efficienti. Inoltre, essendo un cofattore di un gran numero di reazioni enzimatiche e metaboliche, una sua carenza può portare a un indebolimento generale, con maggiore accumulo di scorie nei liquidi interstiziali e quindi di ritenzione idrica. Se il problema è dovuto a un disequilibrio tra l’acqua e gli elettroliti nei liquidi extracellulari, vuol dire che c’è una carenza anche dello ione potassio. I suoi livelli, infatti, sono legati a quelli di un altro ione, il sodio che è il principale componente del sale che utilizziamo in cucina. Il loro rapporto è antagonistico, quindi quando è presente troppo sale, il potassio si attiva per eliminarlo attraverso le urine.

Ma perché, in un’elevata percentuale di donne, alcuni giorni prima delle mestruazioni si ha una ritenzione idrica maggiore? Le cause possono essere molteplici, principalmente di natura ormonale. Il ciclo mensile può essere infatti diviso in due parti: nella prima, precedente l’ovulazione, prevalgono gli estrogeni, nella seconda il progesterone. Queste variazioni possono influenzare anche i livelli di altri ormoni come la prolattina, che in quantità eccessive causa ritenzione idrica.

Se, in aggiunta, durante la fase mestruale si soffre di dismenorrea – ovvero dolore durante il ciclo – oggi ci viene in aiuto la tecnologia israeliana Livia: un dispositivo medico innovativo che allevia istantaneamente i dolori mestruali grazie all’elettrostimolazione. La sua tecnologia si basa infatti sulla “teoria del cancello” o “Gate Control Theory”, ovvero l’unità invia degli impulsi elettrici leggeri la cui frequenza è stata appositamente studiata per questo preciso dolore, grazie a 2 elettrodi posizionati sui nervi periferici. Questi impulsi continui e dolci permettono di mantenere i nervi occupati, bloccando i segnali di dolore inviati al cervello. Quando i segnali s’interrompono, il dolore non è più percepito nella zona reattiva e la donna avverte una sensazione di sollievo. Le scariche a bassa frequenza dell’elettroterapia contribuiscono anche ad attivare la naturale risposta di controllo del dolore, con il rilascio delle endorfine beta che alleviano la sofferenza percepita. Inoltre, Livia può essere utilizzato per tutto il tempo necessario senza creare rischio di dipendenza né effetti collaterali.

Agendo sul cervello, Livia promette di funzionare per tutti i diversi casi di dolore: «Ci aspettiamo una risposta in termini di efficacia elevatissima», spiega la dottoressa Giovanna Testa – medico ginecologo a Milano – che rassicura anche sulla sicurezza del dispositivo, certificato FDA e CE. «Livia non ha alcuna controindicazioni: non va usato nelle persone che soffrono di aritmia cardiaca e nei portatori di pacemaker, ma su tutte le altre non ha nessun effetto collaterale e può essere indossato liberamente, anche per tutto il giorno e per più giorni».

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Prodotto offerto da LIVIA