Continue pause per andare in bagno, bruciore e fitte all’addome ti perseguitano soprattutto in estate? Non soffrire in silenzio. Dietro ai classici sintomi della cistite si nasconde un problema che va affrontato e non rimandato. Ne va della qualità della vita e spesso pure del rapporto di coppia.
Quello che sembra un unico episodio, e viene curato come tale, può diventare una serie di episodi e trasformarsi in un incubo ricorrente. Se vedi che l’antibiotico non risolve il problema, o lo risolve solo temporaneamente, vuol dire che occorre indagare meglio con l’aiuto di uno specialista: ebbene sì anche per noi donne arriva il momento di andare dall’urologo. Ecco cosa mi ha spiegato la dottoressa Debora Marchiori specialista in urologia e delegata SIUT – Società Italiana Urologia Territoriale – per l’Emilia Romagna.
Cosa sono le cistiti ricorrenti? E perché spesso non vengono curate nel modo corretto?
“Dobbiamo differenziare la cistite come evento, dalla cistite come manifestazione o sintomo di un’altra condizione. Tutte le volte che l’uretra si infiamma o si infetta o viene sollecitata meccanicamente la sintomatologia è analoga a quella di un episodio di cistite. Ma le donne che si rivolgono a me, dai 14 ai 90 anni, manifestano una sintomatologia vescicale per svariati motivi che non sono da attribuire alla classica infezione da difese immunitarie basse”.
Perché colpisce soprattutto le donne?
“Le donne ne soffrono in virtù del deficit estrogenico: oggi è più evidente perché le donne over 50 sono attive e ricercano il loro benessere, anche sessuale (paradossalmente soffrivano meno le generazioni passate perché la vescica era meno sollecitata). Non dovremmo alzarci di notte o provare dolore durante la minzione. E’ il momento di decidere qual è il confine tra è normale per la mia età e me ne occupo ed è normale per la mia età e me lo tengo: non si capisce perché accettiamo il farmaco per l’ipertensione ma di fronte alla terapia ormonale topica storciamo il naso”.
Qual è la causa che predispone a questo tipo di cistiti?
“L’assottigliamento della parete vescicale che permette il passaggio dei batteri e delle sostanze irritanti contenute nelle urine: la mucosa dovrebbe proteggere la vescica ed essere molto difficile da penetrare ma non sempre è così. Tra le cause principali c’è un deficit ormonale di estrogeni o anche uno squilibrio tra estrogeni e progesterone che nella donna può essere indotto dalla menopausa, da terapie o da condizioni patologiche. Per il benessere della parete vescicale e uretrale è necessaria una quota di estrogeni che garantisce lo spessore della mucosa e il buon funzionamento della vescica. Quando questo nutrimento viene a mancare la risposta è una disfunzione vescicale che si manifesta con i sintomi della cistite (è la cosiddetta cistite interstiziale).
Perché la cistite ritorna anche con l’antibiotico? Perché la barriera che protegge la vescica è talmente permeabile che i batteri rientrano. Se non trattiamo la causa, non interrompiamo il processo infiammatorio e infettivo, non siamo curativi. In questi casi dobbiamo intervenire con terapie ormonali locali o con l’aiuto di laser che inspessiscono in modo meccanico la mucosa o rimpolpandola con acido ialuronico”.
C’è una connessione con l’alterazione del microbiota intestinale?
“Un disequilibrio della flora intestinale può provocare la proliferazione di batteri nella vescica, ma ha un peso importante se c’è una condizione predisponente. Bisogna ricordare che la cistite non è causata solo dai batteri ma una serie di condizioni infiammatorie che prescindono dai batteri.
Quando invece il microbiota alterato si traduce in un alterato meccanismo di svuotamento (stipsi) allora questo può provocare in modo meccanico un fenomeno di compressione, sollecitazione e infiammazione della vescica”.
Perché le cistiti sono spesso post-coitali?
“Se i tessuti sono scarsamente idratati ed elastici, come in menopausa, l’atto sessuale irrita meccanicamente la mucosa uretro-vaginale, provocando i sintomi della cistite a distanza di 24-48 ore. Il mio consiglio è usare lubrificanti e idratanti anche dopo il rapporto”.
Strategie da adottare?
-Assicurarsi un’abbondante idratazione con un carico idrico di 1,5/2 litri al giorno. L’estate rappresenta un fattore di allarme sia per la disidratazione delle mucose che si aggiunge al fattore predisponente, sia per il caldo che favorisce una maggiore attacco batterico.
-Usare a livello locale pomate e ovuli idratanti per mantenere l’elasticità del tessuto.
-Ridurre fumo, alcolici, caffeina e teina che sollecitano le fibre nervose, mentre può essere d’aiuto il consumo di ananas e frutti rossi.
-Curare l’igiene intima con prodotti idratanti: alcuni specialisti consigliano di evitare gli ingredienti chimici che potrebbero creare ulteriore irritazione.
-Prediligere un abbigliamento non stretto e fibre naturali per non favorire una condizione di irritazione locale.
Con la collaborazione della dottoressa Debora Marchiori, specialista in urologia con base a Bologna e delegata SIUT – Società Italiana Urologia Territoriale – per l’Emilia Romagna. Potete seguirla sulla pagina Instagram @nonsolocistite.