“Prendersi cura di sé”: sembra un concetto semplice eppure può essere molto complicato. Poche parole che costudiscono un universo di significati.
Prima di tutto dobbiamo chiederci che cosa significa “prendersi cura di sé” per ciascuno di noi. Probabilmente avremo tutti una risposta diversa, perché abbiamo tutti bisogni differenti. Per questo motivo è molto difficile, forse impossibile, proporre delle regole che possano andare bene per tutti.
Se possiamo affidarci ai nutrizionisti per sapere cosa è giusto mangiare, ai medici per prendere il farmaco giusto quando siamo malati, ai personal trainer per rimettere in forma il nostro corpo, non possiamo che affidarci a noi stessi per capire di cosa abbiamo davvero bisogno per stare bene.
Prendersi cura del proprio corpo, può essere uno dei tanti modi per prendersi cura si sé. Quando 5 anni fa ho deciso di aprire il mio blog e il profilo instagram @fitisbeauty_official, mi sono messa in gioco raccontando la mia storia, una storia fatta anche di fatiche e di momenti difficili ma anche si successi e grandi soddisfazioni. (Per chi non ne fosse a conoscenza ho sofferto tra i 18 e i 20 anni di disturbi alimentari). Ed è proprio passando anche attraverso momenti difficili che ho trovato un solido equilibrio psico-fisico, un modo buono di prendermi cura di me stessa (attraverso attività fisica e sana alimentazione).
Purtroppo però per tenersi in forma e avere cura di sé bisogna stare sufficientemente bene.
La “cura” del corpo infatti può avvenire in tanti modi diversi, non sempre solo buoni. A volte quella che appare come una cura, non lo è davvero. Pensiamo a certe diete restrittive ad esempio, o ad alcuni allenamenti molto intensi, che ottengono il risultato di toglierci proprio quell’energia e quella vitalità che stavamo cercando.
Come si distingue ciò che è buono da ciò che invece può fare male?
Ci sono associazioni come ABA dove vengono accolte molte persone sofferenti proprio per aver scelto il modo “sbagliato” di prendersi cura di sé. I disturbi alimentari sono infatti un esempio di come quella che inizialmente si sceglie come “cura” può trasformarsi in qualcosa di nocivo e distruttivo. Il cibo, così come l’alcol, la chirurgia estetica spietata, l’esercizio fisico eccessivo possono trasformarsi in un perfido nemico. Quella che sembrava inizialmente una soluzione si rivela presto una trappola da cui è difficile uscire. Questo accade quando a fare da padrone sono fragilità e senso di inadeguatezza. Quindi attenzione, a volte non abbiamo bisogno di dimagrire ma di fermarci, di riposare, di coccolarci e prenderci cura di noi appunto.
“L’essenziale è invisibile agli occhi”, rivela la volpe al Piccolo Principe nel romanzo di Antoine de Saint-Exupery. Che cosa è essenziale per ciascuno di noi? La risposta non è lì, sotto il nostro naso. Richiede tempo, pazienza, ricerca, curiosità e attenzione. Viviamo un’esistenza frenetica, piena di rumori, che da un lato ci fanno sentire vivi, parte del grande macchinario della vita, dall’altro ci distolgono da noi stessi e dai nostri bisogni.
30 minuti di esercizio fisico tre volte alla settimana è stata la mia ricetta, il mio modo di prendermi cura del mio corpo ma anche e soprattutto della mia mente. 30 minuti non sono tanti. Possono essere di più, di meno, quelli che sentiamo di poterci dedicare. Chissà forse all’inizio sono solo 5, poi diventano 10, magari un domani anche un’ora. Prendersi cura di sé è prendersi del tempo per ascoltarsi, per capire di cosa abbiamo bisogno.
Prendersi cura di sé è amarsi.
Non si tratta di un invito a cambiare o a perdere la nostra natura per trasformarci in qualcosa di diverso. Tutti noi affrontiamo sfide faticose, momenti in cui ci sentiamo stanchi, sovrastati dagli impegni. Momenti in cui siamo insoddisfatti di noi stessi e ci confrontiamo con la fantasia di essere diversi. Più capaci, più forti, più belli, più, più, più… “Siamo nate per essere reali e non perfette” è il mantra che spesso ripeto a me stessa!
Nella valigia che ognuno di noi si porta dietro nel viaggio della Vita, custodiamo strumenti eccezionali che abbiamo potuto raccogliere distrattamente nel tempo. Risorse diverse per ciascuno, che a volte ci dimentichiamo sul fondo, tra una cianfrusaglia e l’altra. Si tratta allora di riscoprirli. Solo così potremo fare ordine, lasciando indietro quanto ci appesantisce e dando spazio a quanto ci serve veramente. Per prendersi cura di sé e ritrovare quell’equilibrio psicofisico che ci fa sentire intere, uniche e soddisfatte di noi stesse pur con tutti i nostri difetti.
#Be healthy
Con la collaborazione della Dr.ssa Simona Chiozzi
Psicologa Psicoterapeuta