Buongiorno ragazze! In occasione della settimana dedicata alla celiachia, ho intervistato per voi la Dr.ssa Chiara Lecchi – dietista, che ci ha spiegato cosa sia e ci ha regalato tanti consigli utili. Buona lettura!

  • Che cos’e’ la celiachia, quali sono i sintomi e come si cura

La celiachia è una patologia cronica autoimmune caratterizzata da una reazione immunitaria dell’organismo all’assunzione di glutine (un complesso proteico presente in molti cereali, come il frumento) in individui geneticamente predisposti.

La Celiachia è caratterizzata da un quadro clinico variabilissimo, che va dalla classica diarrea, perdita di peso, ai sintomi extraintestinali, fino all’associazione con altre malattie autoimmuni (come il diabete e le patologie tiroidee). Non esiste solo la forma “classica” di celiachia, in cui il soggetto presenta diarrea, gonfiore addominale, dolori addominali, perdita di peso, malassorbimento intestinale e rallentamento della crescita (nei bambini). Al contrario ci sono forme “atipiche” dove i sintomi sono principalmente extra-intestinali come aborti ripetuti, anemia, stanchezza cronica, cefalea, afte, alopecia, osteoporosi, disturbi del ciclo mestruale. Infine esistono anche delle forme completamente silenti in cui la diagnosi avviene per caso solitamente durante programmi di screening e il soggetto non presenta alcun sintomo.

La diagnosi di celiachia si può verificare in qualsiasi momento della vita, anche in età adulta o anche durante la terza età. La diagnosi si esegue attraverso la ricerca nel sangue degli anticorpi anti transglutaminasi (tTg-IgA) e gli anticorpi anti-endomisio (EMA), ricerca della predisposizione genetica e biopsie duodenali prelevate durante l’esofagogastroduodenoscopia (più semplicemente la gastroscopia).

L’unica cura per la celiachia è seguire una dieta senza glutine per tutta la vita. Se non si segue una dieta senza glutine in modo rigoroso si può incorrere anche in complicanze gravi quali carcinomi intestinali, linfomi, atrofia della milza, celiachia refrattaria. Insomma, per il celiaco la dieta senza glutine non è una moda o un capriccio ma una vera e propria cura!

  • Che cos’è il glutine e perché fa male ad alcune persone

Il glutine è un complesso proteico presente in alcuni cereali: frumento, orzo, segale, farro, kamut®, spelta, monococco, triticale, bulgur, cous cous, seitan. La prolamina è una delle frazioni proteiche che costituiscono il glutine ed è la responsabile dell’effetto tossico nel celiaco. Questo complesso proteico causa una risposta infiammatoria importante a livello dell’intestino tenue, che scatena una infiammazione cronica e danneggia i tessuti dell’intestino, portando all’appiattimento o alla scomparsa dei villi intestinali. I villi intestinali servono per aumentare la superficie assorbente del nostro intestino e hanno un ruolo chiave nell’assorbimento, appunto, dei nutrienti. Un celiaco quindi, oltre al danno diretto sulla mucosa intestinale, subisce un consistente danno indiretto perché ha una ridotta capacità di assorbimento delle sostanze nutritive. Infatti, la diagnosi più classica della celiachia si effettua in seguito ad uno stop della crescita del bambino e una perdita di peso (proprio quello che è successo a me all’età di 2 anni). Un soggetto non celiaco non scatena tutta questa reazione auto-immunitaria e non ha alcun problema nell’assorbimento del glutine.

  • La celiachia è un’allergia?

No! La celiachia non è assolutamente un’allergia. L’Allergia al frumento o al grano è una condizione patologica completamente diversa dalla celiachia perchè coinvolge meccanismi immunitari diversi. Infatti, è scatenata da un complesso di molecole del grano diverse dal glutine, e comporta tempi di risposta e reazioni ben diverse da quelle della celiachia, inclusi l’eruzione cutanea e, nelle forme più gravi, il temibile shock anafilattico. Un’altra differenza importante è che, mentre nella celiachia l’unica via di esposizione al glutine in grado di attivare la malattia è quella intestinale, le vie di innesco dell’allergia al frumento sono diverse e includono anche il sistema respiratorio e la cute. Un celiaco, infatti, scatena la risposta immunitaria solo se ingerisce il glutine e non  se viene a contatto con la farina attraverso le mani (motivo per cui un soggetto celiaco può tranquillamente toccare la pasta o il pane con il glutine, purché non rischi di ingerirli).

  • E’ possibile non essere celiaci ma solo intolleranti al glutine?

L’intolleranza al glutine, in termini medici, si definisce come sensibilità al glutine non celiaca o gluten sensitivity. Questa è una possibile reazione al glutine (o più probabilmente ai cereali) i cui meccanismi non sono ancora noti. Per il momento la gluten sensitivity va considerata ancora come un ambito di ricerca. A differenza della celiachia, la sensibilità al glutine non provoca lesioni alla mucosa intestinale e non esistono marcatori nel sangue per identificare questa condizione. Il paziente, tuttavia, riferisce ugualmente la comparsa di sintomi all’ingestione del glutine (o dei cereali che lo contengono) e la loro scomparsa alla loro esclusione. La diagnosi in questo caso è esclusivamente clinica in quanto non esistono test diagnostici sicuri ed è necessario affidarsi a quanto riferisce il paziente. Per determinare il manifestarsi della gluten sensitivity occorre esaminare il quadro clinico dopo l’esclusione del glutine (o dei cereali) dalla dieta, verificare la scomparsa dei sintomi e la loro ricomparsa al momento della sua/loro reintroduzione. In presenza di una sospetta sensibilità al glutine è assolutamente necessario che il paziente consulti un medico specialista prima di apportare qualsiasi modifica alla sua dieta.

  • Una persona che soffre di pancia gonfia ma non è celiaca, trova beneficio nel togliere il glutine dalla dieta?

Il gonfiore addominale può avere diverse cause e prima di eliminare il glutine (e quindi moltissimi alimenti) andrebbero escluse le altre possibili origini. Ad esempio, può essere causato da:

  • “Mangiare velocemente”: masticazione scarsa e un tempo ridotto di consumo del pasto allungano inevitabilmente i tempi digestivi
  • Pregressa condizione di stitichezza
  • Possibile intolleranza al lattosio o ridotta tolleranza ad esso
  • Un’alimentazione ricca in FODMAP
  • Talvolta anche un consumo eccessivo di fibre può causare un senso di gonfiore addominale
  • Un microbiota intestinale alterato a causa di un’alimentazione disordinata e non bilanciata
  • Infine, una possibile sensibilità al glutine non celiaca può causare la classica pancia gonfia

Il mio consiglio è sempre di rivolgersi ad un nutrizionista per analizzare prima nel dettaglio l’alimentazione e ricercarne le cause. Nel caso in cui l’alimentazione sia corretta, l’alvo funzioni in modo ottimale e non ci siano migliorie da apportare, il nutrizionista sarà in grado di rimandarvi al medico di base o gastroenterologo per eventuali approfondimenti diagnostici se necessari.

  • Quali sono gli alimenti che si possono consigliare che sono naturalmente senza glutine? E quali quelli da escludere? Ad esempio gli affettati

Gli alimenti naturalmente senza glutine sono quelli che possono essere consumati liberamente, in quanto naturalmente privi di glutine o appartenenti a categorie alimentari non a rischio per i celiaci, poiché nel corso del loro processo produttivo non sussiste rischio di contaminazione.

La dieta del celiaco si definisce a semaforo:

  • Alimenti verdi: sicuri e permessi
  • Alimenti gialli: categoria a rischio, dobbiamo ricercare la dicitura “senza glutine” o la spiga barrata affinché il prodotto sia sicuro
  • Alimenti rossi: vietati perché contengono il glutine

Un classico esempio sono gli affettati. Per disciplinare di produzione la bresaola, il culatello, il lardo, il prosciutto crudo e lo speck sono senza glutine. Il prosciutto cotto, invece, è un prodotto a rischio perché esiste la possibilità che il glutine sia presente, apportato da additivi, coadiuvanti tecnologici, aromi o da contaminazioni accidentali. In tal caso si deve scegliere un prodotto con la dicitura senza glutine o il marchio spiga barrata. L’Associazione Italiana Celiachia (AIC) ha fatto e continua a fare un duro lavoro per tutelare il consumatore celiaco e ha utilissime indicazioni su quali alimenti siano sicuri e quali no. Per saperne di più, clicca qui.

  • Una ricetta per un piatto unico senza glutine ma sfizioso

Solo una? 😊

Per chi fosse interessato, il profilo instagram della Dr.ssa Lecchi @dietista.chiaralecchi, è ricco di inspirazioni e ricette di piatti unici bilanciati ma senza rinunciare al gusto. Se vogliamo una ricetta partendo da un alimento naturalmente senza glutine pensiamo al riso freddo (riso venere, salmone selvaggio e verdurine) o a un risotto (estivo con gamberi e asparagi o invernale con speck e zucca) oppure polenta, funghi e lenticchie, ancora patate, polpo e pomodorini. Insomma, anche senza glutine si può, anzi si deve, mangiare in modo bilanciato, senza rinunciare al gusto.

È importante ricordare, infine, che è entrato in vigore quest’anno la possibilità di fare uno screening gratuito per celiachia e diabete sui bambini di 2, 6 e 10 anni direttamente dal proprio pediatra mediante un semplice prelievo di sangue dal dito nelle regioni di Lombardia, Marche, Campania e Sardegna. Potrebbe essere utile in caso di familiarità (genitore celiaco o fratello/sorella) o anche solo come prevenzione.

In collaborazione con la Dr.ssa Chiara Lecchi, dietista. Per chi desidera un consulto con la dottoressa, è possibile contattarla presso lo Studio Cucinotta @studio.cucinotta, diretto dal Dr. Giuseppe Cucinotta, dietista e nutrizionista sportivo @dietista.cucinotta ( nella foto con la dr.ssa Lecchi).

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