Si sente spesso parlare dell’inulina che troviamo presente in molti integratori. Ma cos’è, a cosa serve e chi la può assumere?
Come sempre, ho approfondito l’argomento e ho chiesto alla Dr.ssa Chiara Lecchi – Dietista e Nutrizionista di darci più informazioni possibili: “L’inulina è un carboidrato non disponibile, ovvero i nostri enzimi digestivi non riescono a digerirlo- spiega la Dr.ssa Lecchi – È presente in diversi alimenti di origine vegetale, tra cui la cicoria e il carciofo. Spesso viene aggiunto agli alimenti come additivo per migliorarne il sapore.
Arrivando nell’intestino senza essere digerita, l’inulina viene utilizzata dai batteri della flora intestinale che la fermentano per ricavarne nutrimento. Attraverso questo meccanismo l’inulina favorisce la crescita di batteri intestinali alleati della salute e può essere considerato un prebiotico. È, quindi, molto importante per la buona funzionalità intestinale. Inoltre, l’inulina riduce l’assorbimento del colesterolo assunto negli alimenti.
L’integrazione di inulina può essere proposta dal medico in presenza di valori ematici di colesterolo e trigliceridi particolarmente elevati, in caso di stipsi o per ripristinare la flora batterica intestinale dopo una terapia antibiotica importante”.
In sostanza l’inulina è impiegata in ambito nutrizionale come prebiotico ovvero una sostanza, generalmente di origine vegetale, in grado, pur senza essere assorbita dall’intestino, di sostenere la vitalità e la funzionalità del microbiota ovvero l’insieme dei microrganismi “buoni” che abbiamo nell’intestino.
La dose raccomandata di inulina è tra i 5-10 gr al giorno e la si trova come integratore. Attenzione a chi soffre di pancia gonfia o colon irritabile poiché potrebbe peggiorare i sintomi. Invece, chi deve riprendersi da una terapia antibiotica o ha un’alimentazione povera di frutta e verdura, può beneficiare di questa sostanza preziosa.
#Be Healthy
Con la consulenza della Dr.ssa Chiara Lecchi – Dietista e Nutrizionista presso lo studio Cucinotta.