“La cellulite non vuole andarsene, anche se sono dimagrita e faccio sport”: se non vi è capitato personalmente sicuramente l’avrete sentito dire da qualche amica.

Purtroppo è proprio così, la cellulite è una missione quasi impossibile. Però c’è un obiettivo realistico che possiamo porci (guardiamo il bicchiere mezzo pieno!) ed è quello di contenerla e contrastarla. Come ci spiega la dottoressa Alessia Dossena, dermatologa e chirurgo vascolare, le regole per portare avanti la battaglia contro la buccia d’arancia sono: agire subito e non demordere mai. Il consiglio per ottenere i risultati migliori? Un attacco su più fronti.

Qual è il meccanismo per cui si forma la cellulite?

“La cellulite, che è il nome colloquiale con cui si definisce la panniculopatia edemato fibro sclerotica, si forma con un processo edematoso di gonfiore, di fibrosi e per ultimo di sclerosi del tessuto adiposo. Alla base c’è una patologia del microcircolo a livello delle cellule del tessuto adiposo che per motivi genetici o per fattori ormonali viene alterato e non funziona più bene. Questo genera un’alterazione del tessuto adiposo che non riesce ad eliminare i prodotti di scarto del metabolismo cellulare, e si ha anche un problema di ossigenazione che col tempo porta a una degenerazione con la formazione di micro noduli prima, e macro noduli poi, visibili sulla superficie cutanea. La cellulite viene suddivisa in 4 stadi evolutivi e intervenire negli stadi precoci permette di ottenere risultati migliori sia nel contenerla che nel correggerla”.

E’ evidente al tatto e alla vista fin da subito?

“Più che alla vista è evidente al termotatto, la sensazione di freddo che c’è quando si tocca la zona interessata: infatti se facciamo un esame termografico, che ci dice le temperature delle varie zone del corpo, quelle con la cellulite risultano tipicamente più fredde. La temperatura è più bassa perché c’è scarso ricambio di ossigeno, scarsa circolazione di globuli rossi e ridotto metabolismo. La cosiddetta “buccia d’arancia” invece è caratteristica del secondo/terzo stadio, mentre nel 4° si vedono bozzature o depressioni piuttosto grandi nella zona della culotte de cheval o del ginocchio”.

Perché è così difficile da debellare?

“La cellulite riconosce fattori genetici ed ereditari perciò possiamo contrastarla ma non eliminarla. Si può verificare anche in persone giovani e, visto che è un problema di microcircolo e non di sovrappeso, colpisce anche chi è tendenzialmente magro. Però stiamo parlando di una patologia benigna che al massimo può dare un po’ di dolorabilità (perché è di tipo infiammatorio), e facilità alla formazione di lividi anche per traumi lievi. Se non abbiamo una bacchetta magica per guarire in maniera definitiva, è importante sapere che serve una attacco su più fronti e che non bisogna mai mollare: quando arriviamo al 4° stadio non c’è più la possibilità di avere dei buoni risultati con i trattamenti non invasivi e la terapia medica, e non rimane che affidarsi alla chirurgia”.

Strategie quotidiane per contrastarla?

  1. l’attività fisica, preferendo quella che non sovraccarica la circolazione (in acqua) ed evitando gli sport da contatto che posso essere traumatici; Anche il fitness con i pesi a basso impatto e la camminata veloce sono ideali;
  2. una dieta povera di sale;
  3. creme topiche con cui automassaggiarci a base di principi attivi come fosfatidilcolina, escina, caffeina che hanno blande attività lipolitiche e migliorano la circolazione. Da evitare trattamenti e bende calde visto che agiamo su un processo infiammatorio e la microcircolazione è già compromessa. Meglio preferire trattamenti freddi che accelerano il metabolismo, come confermato da recenti studi.
  4. il massaggio stesso migliora l’ossigenazione: se stendiamo la crema dai piedi verso il cuore, cercando di convogliare il liquido in eccesso verso i linfonodi dietro il ginocchio e all’inguine, favoriamo un’azione linfodrenante.
  5. gli integratori per migliorare il drenaggio di liquidi, perché spesso si associa anche la sindrome ritentiva proprio a causa della circolazione deficitaria. Ci si può affidare ad antinfiammatori naturali come la bromelina e a drenanti come l’escina, la centella asiatica, il meliloto, il gambo di ananas, la vite rossa e i derivati dei mirtilli.
  6. niente alcol, è nemico della cellulite.

Momenti di particolare allerta?

“Più che le stagioni climatiche direi le stagioni della vita, come la fase premestruale che aggiunge un aspetto ritentivo e può sovrapporsi alla cellulite perché ci si sente più gonfie. E poi bisogna fare i conti con la menopausa, quando interviene anche una riduzione dell’azione degli estrogeni sul tessuto connettivo, che è il nostro tessuto di sostegno, quindi alla cellulite si aggiunge la lassità cutanea. Ci sono donne che non hanno mai avuto la cellulite, e in questa fase iniziano a vedersi delle gobbette sulle cosce. Questo perché i setti connettivali, che possiamo immaginare come i piani che sorreggono la nostra casa, con la menopausa diventano delle amache. Così in superficie si formano le gobbette di quella che chiamiamo falsa cellulite. Se invece si aveva già la cellulite, questa falsa cellulite va a sovrapporsi, aggravando la situazione”.

Quali sono le terapie medicali più efficaci?

“Prima di arrivare alla liposuzione, è bene affidarsi a terapie come la massoterapia e la carbossiterapia, che è una delle tecniche più consolidate perché nasce in ambito angiologico per la cura dell’insufficienza venosa e linfatica ma da ottimi risultati anche sugli scambi gassosi a livello del tessuto adiposo. Vanno fatte ciclicamente, perché la cellulite va contrastata nel corso della vita. Ideale è usare metodiche differenti e tecnologie sinergiche. Ad esempio si può accostare la radiofrequenza, cioè l’erogazione di onde elettromagnetiche attraverso un manipolo, che agisce a livello del derma e del sottocute, stimola l’ossigenazione del tessuto per eliminare i prodotti di scarto e in più attiva i fibroblasti (le cellule deputate a produrre collagene ed elastina) con il risultato di un compattamento della cute e un effetto liftante. Oppure si può abbinare  la nuova tecnologia HIFEM che va a stimolare la muscolatura ed è molto efficace nella zona dei glutei, addome e braccia”.

Con la collaborazione della dottoressa Alessia Dossena, chirurgo vascolare responsabile della Vein & Derma Clinic a Pavia. Per info:

grupposandonato.it/strutture/istituto-di-cura-citta-di-pavia/vein-derma-clinic

alessiadossena.com